Tanti volti, alcuni mascherati di dolcezza e ipocrisia.
Crudeltà per un bimbo che non può giocare, o forse potrebbe, ma gli viene concesso solo di guardare. Perché troppa fatica richiederebbe agli altri bambini condividere, oltre al gioco, i limiti. Non c'è un adulto che muova un dito.
Crudeltà verso gatti troppo liberi per esserlo veramente, che ora non compaiono più a miagolare e cibarsi da mani generose. Altre, rapaci, li hanno portato via.
E crudeltà soffuse, uno sguardo negato su una strada, proprio mentre una persona ne avrebbe proprio bisogno. Una risata che ferisce e il cui eco perseguita i tristi pensieri.
Credere, oltre ogni crudeltà, la sfida.
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