Dalla panchina si stende il mondo. E' piccolo, ostinato e immerso nel vento. Le barche solcano il lago, blu come gli occhi che ricordo. Ma in fondo, nitidi si stagliano i grattacieli e i palazzoni della mia città, che è così distante.
Il San Carlone, no. Forse, se tendo la mano, gliela stringo. Tutto è nitido nel vento, anche se si avvicinano i nuvoloni sullo sfondo a scompigliare i capelli del piccolo mio mondo, come bimbi dispettosi.
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