Quando spalanco gli occhi e la finestra, mi sento sollevata: tu ci sei. Sei il mio cielo. A volte blu da stordire, altre volte incerto, altre ancora cupo.
Ma è il cielo. Non si può restare ore senza cielo, è contro natura. Non si può rimanere intrappolati in gabbie di ferro o di cemento, senza accorgersi che le ore corrono e assumono volti diversi.
Il cielo che manca, è la punizione più terribile. E io mi affacciavo su di te, cielo, senza imprigionarti. Ma con tanta gratitudine.
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