Torno nella fase dell'ammirazione, ma dolorosa. Perché non posso indossare quest'abito con indifferenza, mentre c'è un popolo che soffre e soffrirà.
Non riesco a stare a galla tra tante certezze manifestate dalla maggior parte delle persone. Io della vicenda siriana non capisco un tubo. Non so chi sia il più crudele, il più folle, il responsabile vero, il responsabile presunto, i responsabili tutti. Non so se sia una tragedia a senso unico, una manovra orchestrata ad arte, da chi, per cosa, fino a quando.
NON LO SO. Non capisco neanche perché litigano i vicini dietro casa mia. Non ho idea del motivo per cui in una famiglia non si parli. Mi dichiarato impotente sul conflitto minimo e minimalista della mia vita.
So solo che quanto sta accadendo in Siria è tanto, e troppo. E mi chiedo se sarei abbastanza coraggiosa da dare tanto, troppo per trovare una giusta via. La risposta è probabilmente no. Perché nemmeno alle mie domande, so rispondere.
Così guardo: la Siria, gli esperti, il dolore. Il dolore che diventa anche mio.
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