domenica 25 agosto 2013

Impara la calzetta (se puoi)


C'è un cesto cocciutamente chiuso, tra le mie presenze vacanziere: è quello del ricamo. Che però non si deve lamentare troppo, perché i ferri della maglia sono spariti; so dove sono finiti, a casa, ma non ci bado troppo.

Oggi, tuttavia, pensavo proprio a loro e a un'anziana signora che un'estate si incaricò di educarmi all'arte della maglia. Non c'era un feeling straordinario tra di noi, ma io cercavo di recuperare punti provenendo da una famiglia con solida reputazione in materia; quindi mi piazzai nell'aula - che poi era il balcone della sua casa di montagna - con fare diligente.

La mia prima opera fu una sciarpa azzurra. O meglio, doveva essere una sciarpa azzurra, ma aveva un paio di imbarazzanti buchi che non capivo come si fossero formati. Non lo comprese nemmeno lei, ma con tatto mi fece arrivare il concetto che non ero portata in modo eccezionale. Pensai di vendicarmi fabbricando una sciarpa giallorossa, però dovetti riconoscere che di buchi se ne sarebbero creati il doppio.

Tutto questo per dire: quando gli uomini strillano "Ma andate a fare la calzetta", non credano di suggerire un'impresa banale. Ma anche - alla signora che oggi sta dirigendo un esercito di angeli sferraglianti - un: mi dispiace, mi vorrei applicare di più e guarda che mi manchi.

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