venerdì 17 luglio 2015

Notte e chissà come ridi

Le nostre cocciutaggini che si infrangono e per una volta restano tramortite, fino a mettersi in discussione.

Io a volte penso di sentire come ridi. Non per sfotterci, e neanche per vanagloria. Piuttosto, con tenerezza e la gioia nascosta di vedere che impariamo qualcosa, che ci avviciniamo all'unica meta che conti.

Tutto ciò che era imprescindibile, ora si è perso per strada.

Mi piace il suono della tua risata.

Notte e chissà come ridi.

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