Sono quelli che ancora conoscono l'umanità del pudore, di una carezza, una telefonata, un caffè.
Che sussurrano con te, ma non mormorano poi quando sei andato.
E che ti spronano ad agire così, senza amplificatori e spettatori.
Sono tanti, gioie e maestri per me. Li ringrazio, uno ad uno.
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