Una canzone ti attraversa ed esce con la tua pelle. Come questa, che assume tutto un altro sapore, grazie alla dedica di un amico.
Unisce tre donne, probabilmente molto diverse, o così le dipingerebbero gli estranei.
Ma noi estranee non siamo. Nostalgia, spiaggia, luna, temporale: a turno, o tutto insieme.
Una sola, dolorosa certezza: che ci sono sere che non ritorneranno. Forse quella in cui, dopo aver tanto cantato, vedemmo finalmente "Hair" e scoppiammo in lacrime al finale, ripromettendoci di non guardarlo mai più. O forse la sbronza lieve e adolescente che ci ha fatto abbracciare. O ancora gli sguardi, le risa, gli assaggi dei nostri laghi spalancati.
Ma sempre ritroviamo i nostri sguardi. E l'amicizia con le sue sfumature mai uguali, come i nostri laghi e i nostri sogni adolescenti.
Sei, Pfm, canzone per la notte.
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