mercoledì 18 luglio 2012

Corto, prego


Detesto andare dal parrucchiere, quasi quanto dal dentista. Ho detto quasi, comunque mi perdonino parrucchieri e dentisti.

Il mio parrucchiere è comunque un essere a sé, che mi persuade a uscire dalla tana. Prima di tutto, è un uomo e le chiacchiere femminili non gli piacciono. Ha una rudezza che gratifica l’orso Malu. E’ però gentilissimo e tenerissimo, intendiamoci, come solo gli apparenteente ruvidi sanno essere.

Così entro tesa e mi sciolgo prestissimo. Di solito, arrivo all’alba e lo faccio quasi sobbalzare quando arriva fresco di caffè. Quasi, perché lui è tutto di un pezzo. Poi, il mondo fuori può anche sgretolarsi, ma si dedica con attenzione precisa a me. E io gli concedo: li tagli corti, prego.

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