L’ho incontrato felice, perché è saggio dei suoi oltre 90
anni e sa trasmettere un’antica dolcezza. Ma questa volta, ha parcheggiato la
sua bici e mi ha rivelato la sua quotidiana destinazione. La basilica.
Ogni giorno – mi ha spiegato, con la leggerezza che danno i
compiti amati – fa una tappa qui, per ringraziare. L’ho guardato mentre lo
spiegava, e ho pensato alla sua lunga vita, ma non facile. Alle sofferenze di
un tempo e di oggi: perché lui, che dovrebbe essere solo coccolato e accudito
pur nella sua indipendenza, in realtà si trova a curare e coccolare spesso gli
altri.
Mi sono congedata, osservando – un attimo solo – il suo
grazie di fronte all’altare, gli occhi che si arrampicavano fino alla volta, le
labbra in sintonia con il cuore.
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