Contemplo un bimbo con la maglietta di Ibra, sulla bici di papà. Ah, rossonera: precisazione d'obbligo, vista la varietà di colori indossata.
Non voglio accanirmi contro di lui, anche perché dovrei accanirmi contro un sostanzioso mondo. Guardo con compassione il Paris SG, questo sfoggio di muscoli per una nazione e una città che - sarò di parte in modo sfacciato - non mi sembrano proprio la patria del calcio. Detesto gli sfoggi di muscoli, in generale, figurarsi quelli che in nome del calcio contribuiscono a rovinarlo.
Ibra avrà mille ragioni e dovrà farsi gli affari suoi. Mi piacerebbe solo che eliminasse la parola "sogno" ogni qual volta si trasferisce. Il sogno è quello minuscolo e palpitante di un bimbo in bici che ha ancora la sua maglia rossonera.
Nessun commento:
Posta un commento