Ti contemplo e mi chiedo quanto resisterai. Non lo penso con sfida, bensì con ammirazione. Ti hanno inferto una ferita stupida e ingiusta; tu questa volta non hai mandato giù. E tieni duro nel tuo isolamento, nel tuo non voler far finta di niente.
Tu quella ferita ce l'hai e non ti va di passare per idiota. Contemplo la tua durezza insolita, e sorrido. Non ti schernisco. Te l'ho detto, ti ammiro. Dopo tanti anni più che mai.
E mentre sfoggi questa durezza, mi fai tenerezza. Sembra una frase ribaltata del Che.
Quanto resisterai? Poco, secondo me. Ma quando cederai, ti vorrò bene ugualmente, e lo stesso orgoglio proverò.
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