Mi avvolgo in ventiquattr'ore, come la seta che ho accarezzato. Negli occhi ancora disegni di libertà, poi il profumo dei mobili. Persone che hanno occhi profondi e saggi, chissà se si fermano a cogliere i loro miracoli.
E perché mi sono fidata di me stessa, mi smarrisco, furibonda con me stessa. Poi alzo lo sguardo verso il primo gesto d'amore manifesto di don Gnocchi. Mio padre qui carico di generosità della sua terra, tanto che i grilli tacciono ora.
Sotto il sole curioso dovrei essere savia, non folle.
Guarda questa danza di f. Furibonda. Folle. Fatica che si scioglie, sotto la fortuna di queste ore formidabili.
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