Vorrei scrivere una lettera come Totò, e senza dubbio con l'assistenza di Peppino. Vorrei prendere carta e penna e prima di tutto tracciare caratteri arguti ed eleganti (Arguta Paffuta, va bene, cedo la penna a te viste le tue critiche alla mia calligrafia), modellando i concetti con il sorriso.
Sì, perché vorrei scrivere una lettera serissima, con acrobazie di linguaggio e concetti. Vorrei arrabbiarmi tantissimo, fino a perdonare tutti. Vorrei poi sigillare quella lettera e portarla al mittente, per vedere dove riposerà il foglio in attesa di essere letto.
Vorrei poi fermarmi a chiacchierare con Totò, ad ascoltare le sue parole brillanti e chissà perché in qualche modo tristi, che continuano ad arrampicarsi sul foglio del cielo.
Io vivo in una città illuminata - gli direi - che ti ha pure dedicata una via. E sai chi aveva presentato la proposta? Un consigliere della Lega, e prima di tutto - da anarchica lo rivelo senza problemi - un amico. Si è battuto perché ci fosse quella via, nel profondo Nord.
sono sicura che Totò riderebbe e mi direbbe: scriviamogli una lettera di ringraziamento. Si riparte.
Dedicata al signor Aldo e agli intrepidi fans
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