Accanto all'orto che ogni giorno si fa più dolcemente impertinente, c'è il giardino addormentato. La sua proprietaria se n'è andata poche settimane fa. Lo so, viene comunque curato, ma è come se lui si rifiutasse di mostrare la vita.
Come se il suo mostrarsi riluttante fosse una dimostrazione d'amore per lei, che tanto lo respirava e accudiva. E lo è.
Perché il giardino non ha un'anima, ne ha tante. E cantano il loro dolore, anche quando rifioriscono.
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