Tutti i canti della campagna addosso, la sua gioia di rimandare ancora un poco l'inverno nonostante sia consapevole che ne pagherà il prezzo. Poi la città mi porta altre forme di felicità.
Gli amici, la musica per le vie, il vin brûlé degli alpini e la loro generosità che illuminano i primi passi verso il Natale. Una casa amata e riabbracciata.
E poi lui. Un libro antico. Non posso che dire lui, perché più lui racchiude. Un libro che narra storie di secoli addietro e che è stato drasticamente e prematuramente fermato. Che porta una prefazione speciale, che mi spiega anche perché mi chiamo così. Ma non posso andare avanti, perché mi emoziono a un gesto perduto: devo tagliare le pagine.
Questo libro è vivo e la notte con lui.
Notte con un libro vivo e antico.
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