Arrivi, con chilometri accumulati nel cuore e nella mente. Ma chi ti giudica, sta giocando con la sedia.
E hai sbagliato, anche se non sai nemmeno perché. Ma hai sbagliato, si sbaglia sempre.
Nell'aria quei dannati frutti che fanno starnutire il mondo, e tu fai ecciù per solidarietà. Ma sulla pelle i chilometri viaggiano, per portati lontano dal dolore condiviso.
Un padre che non dovrebbe congedare per semprei. Un uomo vicino allo sfarzo di Milano, stanco con il suo cane. Una star idolatrata, ma se si presentasse senza i suoi numeri da classifica nessuno gli porgerebbe nemmeno un panino.
E tu stai arrendendo al fatto che la vita sia proprio aspra e senza scuse, finché esci e una persona ti chiede: ma quanto viaggerai ancora Marilù?
Solo mezz'ora, adesso, e un mondo. Ma ti hanno trattato da persona, quale sei, quale vorresti essere. E adesso forse, ci metterai meno, perché a casa ti aspettano e sei fortunata.
Notte e pensi che la vita sia proprio aspra. Finché.
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