giovedì 28 dicembre 2017

A cosa appartengo

Ho amato una (sola) terra lontana, la Scozia. Invece, mi sono trasferita di pochi chilometri e di un mondo.

Quando mi affaccio su questo quartiere, che un tempo era fieramente paese e anche un po' ora, sono attraversata da una sensazione strana. Quasi vent'anni che transito da queste parti. Quasi metà della mia vita.

Eppure - sorridono i miei concittadini - non basta. Perché bisogna aver versato molti più pensieri ed emozioni per dirsi parte della comunità.

Io non appartengo. Forse, a niente davvero, viaggiatrice cocciuta.

Ma quando il tramonto si posa quasi per caso su queste corti, sui campanili e sui  monti dissolti in fondo, potrei quasi crederci, che appartengo. E mi ricordo della prima sensazione, qui. Quando spalancai le persiane sul retro, sulla parte addormentata del paese, e sentii il fremito di una settimana di libertà a Firenze su cortili nobili.

Sentii che la storia è storia, dappertutto. E così la vita, le sue radici, persino quando le hai appena sfiorate.

A cosa appartengo, non lo so. Ma a qualcosa, sotto un tramonto audace, senz'altro. 

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