martedì 6 febbraio 2018

A stitch in time - un ago vi libererà

Running so fast, why? Stavo correndo, un respiro tra fibre e colori, quando questo interrogativo mi ha percossa.

- vuole fermarsi?

Che domanda, non posso. Sono qui a Milano Unica. Mi sono commossa rivedendo sullo schermo il sorriso di Silvio Albini. Ho ascoltato i discorsi, ho assaporato il futuro, sto vedendo la bellezza, ma devo ripartire.

- non vuole lasciare il suo biglietto? Tessere quest'opera con noi? 


Sfoglio la carta che mi racconta la storia di "a stitch in time" di David Medalla, curata da Lorenzo Bruni, presentato dalla galleria Enrico Astuni. Ho sempre detestato tenere tra le mani un ago, per la precisione da quando - all'oratorio - le suore mi insegnavano a richiamare (non riesco nemmeno a scriverlo, RICAMARE). Io volevo giocare a calcio. Rompiscatole per contratto.

Adesso lascio scivolare la borsa, afferro l'ago e cerco di cucire il mio biglietto su questo telo morbido e irresistibile. Sento che sto per prendere un brutto voto.

La voce della ragazza però è gentile e se ne aggiunge un'altra. Appartiene a una signora che mi racconta di quanto fosse indaffarata, anche da pensionata. Un giorno in cui non poteva proprio fermarsi, capì che doveva farlo. Si mise a creare qualcosa e anche oggi ecco che sta cucendo.

Prima di andare anch'io ho capito qualcosa. Che un ago vi libererà.

Perché ero intrappolata nel tempo, finché non ho cucito nel suo disegno colorato.

Nessun commento:

Posta un commento