Come quella piantina selvaggia, la chiamano erbaccia perché non hanno il suo coraggio.
Decisa a sbucare fuori, nonostante raccontino che l'inverno stia ancora per mordere. E poi dove, tra la pietra, in condizioni non proprio concilianti.
Eppure leí esce ugualmente, ad accaparrarsi i raggi di sole.
Testarda lei, e pure io.
Felicemente testarde.
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