lunedì 26 febbraio 2018

Quando si ricordano che sei donna

Mi sento forte abbastanza, da rimettermi in discussione ogni giorno. Ma quando salgo sul treno e devo infilare lo zaino nello spazio in alto, non sono molto brava.

Accanto a me ci sono due uomini, uno pure alto mi sembra; l'altro comunque non gracile. Non si pongono minimamente il problema di darmi una mano, anzi mi devo spostare perché hanno già riempito tutta la parte sopra di noi. Riprovo a caricare, con un filo di timore, perché sotto il mio bagaglio ci sono mamma e bambina: metti che mi scappa via e faccio loro male.

Quando completo l'operazione e mi siedo, l'indifferenza dei due continua. Non è la prima volta che mi accade: di questi tempi, con un treno che tira l'altro nella mia vita, ciò rappresenta  più la regola dell'eccezione.Ma è la prima volta che mi sento puntare addosso lo sguardo di due signore anziane. Da una parte colgo la riprovazione per i due, dall'altra un pizzico di pietà per me.

Come a dirmi: e ai nostri tempi queste cose non accadevano.

Con gli occhi sempre sto per replicare: sì, ma ai vostri tempi quant'eravate discriminate?

Poi ripenso ai miei e "taccio". 

Perché quando si ricordano che sei donna oggi, non è quasi mai per aiutarti a sollevare una valigia. 

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