giovedì 22 febbraio 2018

Notte e l'occasione perduta di un signore gentile

Fra i treni come liane, approdo all'ultimo tratto. Un viaggio finalmente breve, quattro posti di cui uno solo occupato da un signore gentile.

Mi siedo e lui mi rivolge un sorridente: buongiorno. Ha uno sguardo sereno e intelligente, non invadente. Un maglione a coste come non ne vedevo da un po'. Mi dice: sposto la mia borsa così lei può posare la sua.

In fondo, un orso come me ha voglia di parlargli, o meglio di ascoltarlo.

Solo che il mio telefono comincia a squillare e non smette mai. Appena pochi istanti prima di scendere, lo smartphone cede e io mi ritaglio un angolo di civiltà: buona giornata, signore.

Lui mi augura altrettanto.

Mi ha migliorato la giornata, anche se sento un retrogusto di tristezza perché ho perso l'occasione di imparare da un signore gentile. O forse già tanto ho appreso.

Notte e l'occasione perduta 

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