Oggi tra i singhiozzi che non voglio lasciar vincere, penso a ciò che mi ha insegnato Giorgio. E la lista è troppo lunga, perché io possa consegnarla a questi minuscoli cassetti.
Non solo perché ci conosciamo da tantissimi anni. Anzi ancor prima, perché i nostri padri - come lui amava ricordare - lavoravano nella stessa azienda.
L'ho sempre visto garbato, smorzare un problema con un sorriso, ascoltare con pazienza e molto altro.
E quando il dolore si è affacciato, Giorgio mi ha saputo ancora stupire. Perché era bello stare da lui e da sua moglie, ascoltare, imparare a smorzare un problema con un sorriso.
Più di tutto, sentirgli dire; sono stato fortunato, ho incontrato tante belle persone.
Così, Giorgio, ti risento e rivedo quella luce nei tuoi occhi: la gratitudine, sempre. La forza di vedere il bene che ha attraversato le vite e di sorridere, ancora.
Buon viaggio, Amico, sempre con quel sorriso che mi ha guidato per tanti anni e ancora lo farà.
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