Sul treno affollato non respiriamo, eppure viviamo tentativi di umanità. Il signore gentile che deve andare giù nella penisola, dirige un po' anche il traffico attorno a sé. E quando si libera un posto, mi dice: si accomodi almeno per cinque minuti, si tolga questa soddisfazione.
Sorrido e ogni volto mi sembra più amico. Fuori degli operai lavorano sotto un ombrello percosso dalla pioggia.
Dentro, un bimbo tra le braccia di mamma ciuccia beato il biberon.
Fragili in viaggio, siamo tutti. In viaggio siamo insieme.
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