Papà ha viaggiato in lungo e in largo, credo più di me. O forse lo penso perché è arrivato fino all’Argentina, per me vero anticipo di eternità.
Quando guardavamo le diapositive, non tutte erano perfette, artistiche come lui, sospirava: perché spesso, girando per lavoro, non poteva fermarsi. Doveva scattare le fotografie dal finestrino.
Ma a volta, quando riguardo le immagini rubate dal mio finestrino, quando non posso fermarmi, penso che abbiano qualcosa di più vero ancora.
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