Quando mi manca New York, quel profumo dolciastro che graffia, quella convinzione che il rock guarirà tutto.
Mozziconi di strade e grattacieli che si specchiano tra di loro prima di dormire e persino dopo. I passi che risuonano senza invadenza, finché uno spiazzo appare.
Tutta notte con le tende spalancate a farne entrare i bagliori.
Quando mi manca New York, le illusioni, gli stracci come giacigli, la sua umanità ritrovata e forse subito persa.
Mi affaccio su una collina, sgridata dalla pioggia. E i suoi riflessi mi appaiono gli unici in grado di ripartire, davvero.
Perché mi manca New York, ma la mia collina di più.
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