Io sono grata a Pissarro, ai suoi colori in danza con la luce, al mondo che si infrange per ricomporsi.
Lo sussurro, sfogliando le cartoline che cercano di intrappolare un'opera, e scorrendo i ricordi dell'esame di arte: lui era il nome, la visione consolatoria.
Pissarro e la sua lunga barba bianca, da giovane artista in fuga a profeta. Quando chiudo gli occhi, vorrei lasciar entrare gli ultimi sprazzi di colore e la neve che circonda i castagni.
Auguri in cielo, sotto una pioggia di colori.
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