Non so cosa sia accaduto in quei momenti sul ponte del Tay chiuso, a Dundee: l'articolo scorre rispettoso sfiorando. Mi piace una espressione antica: un buon samaritano, che ha parlato con il giovane in difficoltà prima che arrivasse la polizia, o così pare.
Una persona che si è presa la briga di fermarsi e capire cosa potesse fare per uno sconosciuto, su un ponte ardito ed esposto al varco immenso della natura. Per cinque minuti, lunghissimi. Due persone che si trovano,mentre molte altre sono alle estremità del ponte improvvisamente irraggiungibili.
Un piccolo episodio, tracciato con delicatezza dal Courier, neanche isolato. Che mi fa pensare alla mutevole natura dei ponti, nati per unire ma anche simboli del nostro limite. E alla gioia di incontrare un buon samaritano.
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