Sai qual è il guaio. Che le parole si sentono, non si ascoltano, se non brandelli che si lasciano cadere distrattamente. E poi ci si abitua a questo: si ragiona come se le parole si dicessero a caso. Come se l'altro ti avesse rivolto una domanda per scherzo. Come se tu potessi decidere cosa ha un significato e cosa no per l'altro.
Questo delirio di onnipotenza, che non ti fa solo calpestare le parole, riflesso pallido tutto sommato, bensì la fragile umanità.
Cerco di sentirmi bene anche se di tanto in tanto devo scrivere a anime si perdono in volo per la via della luce e dell'eterno... fuoco o riposo... senza paura!
RispondiEliminaforza Enzo!
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