L'emozione attraversa i ricordi, a ripensare agli incontri di quegli anni. Anche a un'amicizia che mi ha fatto crescere tanto.
Ci si trovava con i libri, principalmente. Con la voglia di riscattarsi o di farsi credere, di perdonare, di perdonarsi, di ricominciare. Di ricordarsi che quando si cade, c'è speranza se qualcuno è accanto per aiutarti a rialzarti.
Non è che la mia Busto abbia sempre raccolto il messaggio. Eppure c'è sempre stato.
Per questo motivo, io ci spero. Sta nascendo una squadra di calcio, e so che Luca Cirigliano ci ha messo tutta la preparazione, ma più ancora il cuore.
A questi ragazzi ora manca solo una cosa: un avversario, che in realtà è un amico. Qualcuno da battere o con il quale perdere una partita, ma senza essere mai sconfitti.
E io sogno che una, due, cento società, minuscole o affermate, vengano a dare il calcio d'inizio. A tendere la mano.
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