domenica 7 giugno 2015

Lo sfottò e il calcio



Va bene, mi arrendo a dire quattro cose, anche due, su questa finale. Di cui non mi importava niente, ma non mi sembrava necessario scriverlo.

Mi importa invece fare due considerazioni, mie e limitate, sul dopo. Sfottere è un'arte, e quasi nessuno sa praticarla. Ci vuole troppa sensibilità, per non ferire l'altro. L'accanimento per me è solo la prova che non si è sportivi, perché lo sport inizia e finisce con il rispetto.

E poi osservo banalmente: come abbiamo rovinato il nostro calcio, le nostre teste. Immersi nello scannamento altrui, nel sublimare il nostro io (indipendentemente, oltretutto da quanto siamo stati bravi) . Cafonismi a volontà, da una parte e dall'altra.

Mettessimo le medesime energie a migliorare il nostro piccolo mondo...

La contrapposizione attraversa le nostre vite e vorrei chiedere scusa, a cominciare da lei: scusi signor calcio.

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