Divoro ogni gradino di questa scala, fino a raggiungere l'aula magna. Ma quando l'ho raggiunta, sento la fame, ancora. E' che non ho degnato di sufficiente attenzione una formula di bellezza.
Lentamente torno a questo spazio del Politecnico e faccio viaggiare lo sguardo. La profondità, i riflessi e un mormorio: come mai non ti eri fermata a osservarmi.
Chiedo scusa e lo tengo fisso, anche con una foto: lo sguardo in profondità o tutto si divora, senza gustare niente.
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