mercoledì 15 agosto 2018

La panchina di Ferragosto

In una festa sacra, mi illudo che il cimitero sia aperto e io possa curare la piantina che mi  è stata affidata. Così rientro, ma trovo il cancello chiuso. Solo che altro mi viene detto.

Raccontato dagli occhi, fuori da un camposanto chiuso e deserto: c'è una panchina, all'esterno, e un povero cristo si siede, radunando le sue cose in una borsa di plastica. Dentro, ci sarà forse il suo pasto di Ferragosto.

Questa visione è un inevitabile contrasto con quello che arriverà su molte delle nostre tavole. 

Ho un solo antidoto.

All'ospedale, una donna speciale che ho avuto la fortuna di conoscere in questi tribolati mesi, viene rifocillata in modo speciale dai suoi amici in questo giorno di festa. E hanno pensato anche alla mia amica, che da alcune settimane divide prove di risalita e speranze con lei.

Le trovo così, immerse in un pasto straordinario, complici e felici.

La panchina di Ferragosto: ciascuno può trovarsi solo o condividere.

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