martedì 28 agosto 2018

Notte e la bellezza di potersi deludere (grazie Yanez)

Stamattina, prima di immergermi nel flusso quotidiano, ho degustato il viaggio di Emanuele Trevi sul Corriere.

Il viaggio tra i secondi, questi fortunati sfortunati. Sono caduta quando ho visto la foto di Yanez: accidenti, nel mio piccolo viaggio tra i secondi mica l'avevo inserito. E dire che io della serie di Sandokan ero quasi schiava: scoppiai in lacrime una sera in cui i miei genitori mi annunciarono che eravamo attesi a casa di amici. Sorrisi solo varcando la soglia e udendo una nota colonna sonora.

Che bella, questa pennellata precisa e gentile. Yanez può deludersi, Sandokan no.

Eppure le emozioni della giornata non finiscono qui.

Perché oggi intervisto un professore per la prima volta, capace di offrirmi spunti speciali su ben altro tema. Sul finale mi avverte che ha qualcosa di speciale per me.

- Ha letto l'articolo di Trevi sul Corriere?

"Sì" rispondo un po' stupita.

E lui: gli avrà scritto un commento, un testo in risposta. Mistero di facile soluzione: il prof, che non mi conosce, ha visto in rete il mio libro nato dall'incontro straordinario con la vita del capitano Scott.

All'inizio questo mi disarma, mi fa sentire quasi vulnerabile. Poi grata, come ogni volta in cui qualcuno investe tempo nel conoscermi.

Mi rimane questo sorriso sulle labbra, che accompagna la bellezza di lasciarsi sorprendere. Accanto a quella di potersi deludere, senza le sbarre del ruolo di primo.

Notte e la bellezza di potersi deludere 

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