Tutti si devono riposare. Anche il telefono, il tablet e tutti i loro parenti.
In questi giorni, di tanto in tanto contemplo il loro sonno. Mi piace prendere spazi di silenzio e rimirarli senza chiedere nulla.
Suonerie, soft e rock, ticchettii, rumori 4.0: tutto archiviato in un cassetto chiuso a chiave. Ogni tanto li lascio liberi, perché si sgranchiscano le gambe, salvo poi metterli a nanna ancora.
Dorme telefono, vibra un pensiero che per stanchezza si era assopito. Un nuovo progetto, un'emozione, persino un sogno. Il semplice guardare il cielo con un grazie.
Notte e dorme il telefono (sveglio un sogno).
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