Stiamo indagando se ci sia vita su Marte e altri pianeti lontani, eppure a volta il fiato si ferma, qui sulla Terra.
La disumanità che indossiamo, quando agiamo e ancor più parliamo, sembra mandarla via, quella vita.
Ma in un giorno deserto, in cui devo tornare a respirare la città, si fa vedere timidamente. E' nelle creature fragili, forse abbandonate, che pedalano insieme e una invita l'altra a non procedere così veloce, che non vuole essere lasciata indietro.
E' nel ragazzo africano che vede chiudere per ferie il negozio, fuori dal quale senza parole chiedeva qualche soldo. E adesso cosa farà? In qualche modo, lui lo sa: vivrà.
E' nel vecchio professore che cento volte mi ha detto il suo nome, ma io lo chiamo ostinatamente prof, pur non essendo stato il mio insegnante. Mi rincuora una macchina che sfreccia e dei ragazzi cresciuti gli urlano:
- Proooooof, buon ferragosto.
Lui mi racconta storie che attraversano i tempi e come sia bello volersi bene, tra umani e tra creature tutte.
E io sorriso e penso proprio così: c'è vita sulla Terra ed è confortante incontrarla, senza bisogno di prove scientifiche.
notte e c'è vita sulla Terra (grazie prof).
Nessun commento:
Posta un commento