Sei in viaggio affamata di casa, dopo un giorno pur esaltante di esperienze. Ti dovresti fermare per il profumo del pane, pregusti ciò che porterai oltre la soglia della tua dimora e i sorrisi che si accenderanno.
Invece, ti incatena anche il profumo del sole, davanti alla panetteria. Quella promessa di giorno nuovo, a cui non riesci a fare l'abitudine. E con un pizzico di orgoglio ti dici che sì, il sole ti blocca qui, alla sua corte, ma se ne sei così attratta è anche perché lo senti dentro.
Un nuovo giorno in cui nascere, un giorno in cui essere vivo. Un canzone degli anni Settanta ti solletica il sorriso. E anche se qua e là i brividi continuano a morderti, non puoi negare di avere il sole dentro.
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