Nella mia valle si sono preparati alla notte delle streghe. La cagnolina e io siamo andate a respirare il verde umido la mattina e l'abbiamo trovata: una strega, su una catasta di legno, pronta a dissolversi.
La cagnolina si è turbata e le ha ringhiato. E io, per la prima volta, mi sono quasi sentita più saggia di lei: guarda che quella è una povera strega, sono gli umani il pericolo.
Una strega, quella che hanno perseguitato ieri, oggi e domani. Tante streghe, esseri fragili e scomodi. Persone che non potevano difendersi, spesso donne. O erano perverse, o matte, o non c'erano nemmeno definizioni per loro, immerse nel silenzio.
E anche oggi, che pensiamo di poterci difendere o - peggio - di non averne affatto bisogno, provano a puntare il dito.
Così scomode, da essere vere.
Questa è la notte delle streghe e la mia valle ride, balla, ma conosce la verità: scomode sono coloro che provano a salvare un pezzetto di mondo, e sempre cercheranno di bruciarle.
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