E noi abbiamo riso come ragazzini, né uomo né donna. Due persone, fragili e testarde. Padre e figlia, senza barriere innalzate da luoghi comuni.
Sii uomo. Quante volte l'ho sentito dire a una donna, anzi neanche tanto scandire a voce alta, ma sussurrare.
Perché ai miei occhi sii uomo è una frase ontologicamente infondata. Sii uomo, ovvero abbi coraggio.
Sii uomo, a chi. Quanti uomini hanno la forza di dire ciò che pensano. Di pagare per ciò che fanno. Di mostrare le loro ferite senza vergognarsene.
Quanti commettono una scorrettezza e ficcano la testa sotto la sabbia. Pensano di essere degli dei del calcio perché scrivono banalità da una vita e se vedono una donna che fa il loro mestiere, vanno oltre.
Perché sono spaventati.
Io conosco molti uomini spaventati, ma sarò sicuramente sfortunata. Perché io sono donna. E non ho voglia di fare processi a un genere o all'altro. Non ne ho neanche il tempo, perché sono un po' impegnata di questi tempi, ma rimedierò.
Voglio solo scrollarmi via i luoghi comuni e ridere, ridere in faccia a chi tenterà seriamente di dirmi: sii uomo.
Sii uomo. A chi.
Nessun commento:
Posta un commento