Mi chiamo Marilena, un nome scelto in modo irrazionale a ridosso del parto. Ho cercato la mia strada appena ho potuto ed era a squarciagola. Forse perché la mia voce è così bassa.
Non perché io sia scema o timorosa, forse perché mi piace ascoltare.
Così oggi comincio una giornata straordinaria, in cui farò il mio dovere e poi un gesto tutto per me.
Perché ricomincio da me. Nei libretti del nonno, manca il nome per cui mi libererò da tutti e tutto per ascoltarmi, ma non importa. Anzi.
So che Giannino ride con me. E mio padre più forte, più forte ancora, ammirando la donna che so essere.
Se rimanete al mio fianco, scoprirete il finale. Ma chissà se i finali contano davvero, finché si ha voglia di ricominciare.
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