domenica 25 gennaio 2015

Notte e sapessi, cara Grecia

Come spesso accade, leggo affermazioni profumate di certezze e le ammiro. Io non so cosa significhi ciò che è successo in Grecia. Non so se ci sia un nuovo inizio; la fine, quella la temiamo ma non si ferma mai a lungo sulla terra.

So che la mia terra amica è ferita, ma lo è già stata in tanti modi. Quando ero bimba, non avevo idea delle sue sofferenze, perché gli amici di mio padre mi apparivano sempre radiosi. Tanti discorsi solo più avanti, e con pudore, come il ritardo con cui la mia sorellina fu abbracciata da suo padre, per via del colpo di stato.

Se sapessi, Grecia, cosa è meglio per te e per tutti noi. Se sapessi, quando proprio dalle tue parti mi arrivò il monito che sapere, non si può mai.

Notte e se sapessi cara Grecia.

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