Devo ancora lasciar sedimentare tutte le emozioni della mostra di Veronelli alla Triennale. Ma un filo resta impigliato amorevolmente nelle mie meditazioni.
Non posso non parlare di amore. L'anarchia, forte ma non violenta. Quella mutuata forse da un santo: ama e fa' ciò che vuoi.
Feyerabend, il mio grande filosofico amore. E Veronelli che afferra quel filo, ricorda che la terra è di tutti ed è solo in prestito, forse anche meno. Camminare la terra e volare nei cuori, nei pensieri.
Un filo che unisce questi due pensatori, così legati all'umanità e ai suoi concreti bisogni, anima compresa.
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