Il semaforo a chiamata è uno dei luoghi dove si misura in maniera inesorabile e drammatica la fiducia negli altri. Non scomodo gli automobilisti, che neanche davanti al rosso inchiodano.
Mi riferisco piuttosto a noi pedoni. Arrivo, è rosso, pigio il pulsante ma il verde tarda un po'. Puntualmente, chi arriva pochi secondi dopo di me, guarda il rosso, quindi la sottoscritta e poi con fare guardingo schiaccia ancora il pulsante.
Leggi una serie di pensieri, occultati maldestramente.
- Questa scema non sa che bisogna pigiare il pulsante.
- Questa scema non sa pigiare bene il pulsante.
- Il pulsante si ribella a questa scema.
Insomma, mando giù fino alla prossima fermata. Quando io torno e davanti a un semaforo a chiamata con pedone fermo al rosso, mi sento nervosa perché vorrei tanto, ma tanto pigiare il pulsante. Perché mi sembra distratto, l'essere in procinto di attraversare con me, poi forse ha schiacciato male e magari lo stesso pulsante l'ha squadrato e si è preso beffa di lui.
Non gli ho dato dello scemo. Ma solo perché mi scottava ancora lo sguardo che mi appiccicava il giudizio poco prima.
Intanto è verde: alla sfiducia umana.
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