La giornata di festa vola, ride, rallenta. Si nutre di incontri, di riti, di un dolce ripiegare. Ma poi c'è l'ora in cui tutto si ferma e ti racconta ciò che già sai, eppure mai abbastanza ti sembra di sapere.
Riguardi la foto che hai avuto davanti tutto il pomeriggio; inciampi in un film condiviso. Semplicemente, senti dentro una nota vibrare, come se udissi una voce amata.
C'è l'ora in cui più forte so che mi manchi, papà. E spalanca la porta su troppe persone, che hanno percorso la tua strada, prima o dopo di te.
Cammino, innamorata della vita, ma non riesco a non voltare la testa e a non lanciarvi uno sguardo, che si colora di implorazione: camminate accanto a me.
Notte e c'è l'ora.
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