martedì 6 dicembre 2016

Il Giappone e i ponti

A volte bisogna rientrare a casa, per scoprire il mondo. Così varco la soglia dello studio R&P Legal, anzi no: prima mi devo fermare ad accarezzare con lo sguardo le luci che accompagnano verso l'ingresso del bell'edificio di via Goito, che ha già dialogato con l'arte, quella di Efrem Raimondi e ora  di Ayako Nakamiya.

Devo perdermi con leggerezza tra questo cammino nel buio che si scioglie e tornare in un luogo speciale. Il Giappone, quel mondo nel mondo per cui ci siamo messi in coda a Expo, e che  qui si lascia gustare attraverso le sfumature di un'artista raffinata, poi attraverso i sapori e gli aromi.

Cultura, parola più magica di quanto a volte osiamo sperare. E la gente risponde, ricorda Enrico Lambiase. 

Riccardo Rossotto indica un ponte e io lo vedo, anzi li vedo. Tra due Paesi, sì, ma anche tra delicatezze celate per pudore e poi offerte con slancio coraggioso. Tra forme di arte, tra progetti e tra persone che lavorano ma vogliono anche fermarsi a condividere e ringraziare.

Il Giappone, scoprirlo qui, sotto casa. E mischiarne il fascino con quello che incontriamo ogni giorno. 




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