Sul terrazzo posso toccare le luci più lontane, quelle timide e quelle più sfacciate. Il cielo scuro eppure ancora macchiato del ricordo di neve.
Milano per grandezza, Torino per bellezza, diceva il nonno.
Ma di fronte alla danza delle luci, in punta di piedi come scarne ballerine, io resto immobile e vorrei poter sognare qualcosa, oltre quell'orizzonte, ancora. Lo faccio, sentendomi, sentendoti piccola: sì anche tu grande Milano. E solo da piccoli possiamo veramente sognare.
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