lunedì 29 ottobre 2012

Buu a chi (i bambini ci guardano)

Mi ha fermato un tifoso infuriato e ha ragione. Però, come dicono i Soliti idioti, "non - solo - per la ragione che dici te".

Si tratta del solito buu al giocatore avversario di colore. Sulla multa possiamo stare a discutere, perché osservava un altro tifoso, se tu urli "pallidone di menta" non risulta che scattino sanzioni, va bene.

Anche a me è spiaciuto vedere signori coi capelli bianchi gridare cose stupide: non puoi neanche giustificarli con storie tipo "sono ragazzate" .

No, non sono ragazzate. Peggio, tra i piccoli tifosi che stanno tifando la nostra squadra ce ne sono di ogni colore.  Chi urla buu ha davanti anche i bambini. Ferisce loro, e infligge un colpo a un'armonia tra bimbi di culture diverse, che noi ci sogniamo.

Non è questione di apparenze da rispettare, ma di una realtà che forse è meglio accettare. Chi urla questo, lo fa nei confronti del proprio figlio, del proprio nipotino. Di se stesso.

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