Apprendo dell'esonero di Novelli e mi spiace. Qualcuno farà risolini soddisfatti, perché hanno una differenza fondamentale rispetto a Novelli. Lui è un mister, ma soprattutto un uomo.
Da un pezzo non voglio adorare nessuno, perché non esistono dei o semidei sulla terra. Quando ripenso a Novelli, però, ripercorro ciò che ho imparato da lui come persona. Gli sono grata per questo.
Sono abituata a vedere persone che cedono alle minacce, o alle lusinghe. A volte, resistere alle seconde è ancora più impegnativo. L'ho già detto e lo ripeto: l'ho visto assaltato ed ero pronta al peggio. Adesso cederà, adesso cambierà. E ogni volta mi sorprendeva, perché no che non cedeva.
Non mi importa se alcuni la prenderanno male. Io voglio bene a Novelli e gli sono riconoscente per l'anno condiviso. Siamo rimasti ancorati al "lei" perché il rispetto lo esprimiamo anche così. Corretto, professionale e umano. Mi ricordo una sera, una sera difficile perché con una sconfitta come spesso accade per la Pro sotto le stelle, dopo una conferenza stampa. Erano giorni duri per tutti e lui passò, mi diede un buffetto come fossi una figlia. Anche se gli anni mettono una distanza a questa ipotesi!
Io amo la Pro Patria, l'unica che resta. I nomi e i volti passano. Ma da lui ho imparato tanto e non lo negherò mai per far piacere a qualcuno, neanche se a quel qualcuno voglio pure bene. Lo stesso Novelli una volta via disse che teneva al bene della Pro ed era felice quando vinceva. Perché lui è così.
Mister, in bocca al lupo. Tanto noi non molliamo mai.
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