Libreria, sto aspettando una persona. Ma entra lei. La prof di francese uguale a 25 anni fa. Impossibile. Forse è sua figlia, mi dico con un filo di apprensione. Sta ordinando un libro e mi chiedo se sia un testo scolastico. Sudo, forse incombe un compito in classe e io non ho ancora studiato.
Mi scuoto: la maturità è un ricordo e lei è sempre stata così buona. Ora dovrò esserlo anch'io e quando si gira, le rivolgerò un gentile: buona giornata, prof. Forse persino in francese.
Arriva però la persona che aspettavo e quando mi giro, l'insegnante non c'è più.
Giuro che prima c'era. E per non saper leggere né scrivere stanotte studio: il che, mi rendo conto, linguisticamente è un'impresa.
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