La chiamiamo così e lei sorride. Lei confessa che non mi chiama Malu, ma le piace di più Marilù. Va bene, è più in voga allo stadio e quindi mi piace.
L'ammiro, perché ben assiste e quindi è fondamentale. Sono sicura che il nostro comune amico annuisce. Lei è così garbata e ogni passo ha il silenzio di chi non vuole farsi notare, perché non ne ha bisogno. Vive del dare occhiate premurose agli altri: non esiste qualcuno più prezioso di lei.
Ciao Marilù! Leggo queste righe e nasce spontaneo un sorriso dentro di me. E' quella gioia che ti invade quando reincontri qualcuno che ti accoglie con calore e ti dedica un po' di sè anche se il lavoro preme e il tempo incalza; non ti fa sentire inopportuna, ma ti regala un po' del suo mondo e ti insegna la differenza tra il vedere e il guardare. Anche le parole o un'attenzione possono essere un dono, anzi a volte si ha proprio sete di parole, e allora scivolano diritte all'animo in una corrente inarrestabile. Grazie, cara Marilù, che con le parole sai dipingere immagini meravigliose. Un'assistente
RispondiEliminaGrazie a te, cara, per la luce che porti, sempre
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